Il Milan new-generation di Pippo Inzaghi non ha ancora preso forma, ma dopo gli arrivi a parametro dal Psg del difensore Alex e dell’ex romanista Menez i veri lavori di rinnovamento possono partire.
Non sono ancora state sciolte del tutto le riserve a proposito di Matri e Pazzini (uno dei due verrà certamente riconfermato e al momento si propende per il secondo) come prima punta di scorta, e il caso Balotelli terrò banco ancora a lungo. Quel che se ne deduce è che il nuovo allenatore vuol provare a portare la propria filosofia di 4-3-3 in prima squadra. Quindi fuori Kakà (anche se il brasiliano deve ancora sciogliere definitivamente la riserva), ma non solo: sacrificati anche Honda, Robinho e Birsa, mentre su Taarabt si prende tempo in attesa di capire quali esterni d’attacco sono davvero raggiungibili facendo valere il nome (e la moneta) contro la mancata vetrina europea.
Alcuni nomi sono già venuti fuori, tra i quali quelli del paraguaiano Iturbe e del torinista Cerci. Nomi reali, ma piuttosto costosi di cartellino. Allora Galliani mette al vaglio idee alternative, tra cui adesso quella del portoghese Nani, proposto e gestito ora da Pastorello (uno che a Milano è di casa), e contestualmente un approccio con il Chelsea per il giovane ghanese Cristian Atsu.
Insomma, Inzaghi vuole quattro giocatori per due posti, abili negli uno contro uno ma anche specializzati. Per questo comunque risalgono le quotazioni di El Shaarawy, potenziale titolare a sinistra dove fece molto bene nel terzo anno della gestione Allegri, che insieme a Menez sono in sostanza i primi due che a pieno titolo faranno parte del nuovo organico rossonero 2014/15. Ne mancano dunque due, ma il mercato è ancora lungo. Anzi, ufficialmente inizierà soltanto il 1 luglio prossimo.
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